ICONICO | Museo Piaggio | Aprile / Maggio 2015 | Pontedera PI
In questa mostra trovano spazio alcuni dei soggetti che da sempre raccontano la sua arte: dalle vedute metropolitane ai miti dello sport, dalle immancabili Vespa e Fiat 500 fino alle del tutto inedite "carte monete". Dopo le esperienze all'estero, torna in Italia con questa grande esposizione che di fatto lo ha reso testimonial del così detto "made in Italy", mostrando ad un pubblico internazionale la "grande bellezza" della nostre eccellenze dell'industria e del design. “Una pittura che si muove in una dimensione sensoriale – scrive Riccardo Ferrucci -, si nutre della pop art e delle esperienze più avanzate della pittura contemporanea; […] Gnocchi si colloca perfettamente in un ambito di ricerca internazionale, il suo modo di procedere è un pensare per immagini di grande efficacia e resa artistica, con un divisionismo e una pittura puntiforme che diventano una maniera originale di raccontare passato e futuro.” “L’opera di Gnocchi – aggiunge Ferrucci - può essere letta come un viaggio alla scoperta di noi stessi e, contemporaneamente, alla scoperta di luoghi e tempi significanti: la sua ricerca è sempre diretta verso un luogo altro nel tempo e nello spazio: sentimenti personali su tele di grandi o piccole dimensioni, descrivendo una civiltà che cambia e muta, ma ricordando le proprie radici, per ricomporre il mosaico frammentato della realtà in un’unità, dare ordine la caos, realizzare un proprio diario intimo. Il viaggio di Andrea Gnocchi, che parte da un’iniziale descrizione di paesaggi industriali, in forme più strutturate e geometriche, trova un approdo naturale nella fabbrica/museo della Piaggio, quasi che l’inizio della storia artistica preannunciasse già gli sviluppi futuri della sua arte. Una maturazione compositiva, tecnica e tematica che colloca la sua arte sulla scena internazionale, in una ricerca iconica tra le più riuscite in assoluto. L’arte di Gnocchi vive in continuo dialogo tra passato e futuro, tra nostalgia e sguardo verso la realtà, immaginando un domani che è già oggi.”